Addio calpestio: così hanno fine le liti tra vicini di casa
L’inquinamento acustico generato dal rumore di passi può venir risolto con interventi sulla struttura dell’abitazione
Le liti tra vicini di casa scatenate dal rumore del calpestio sono talmente frequenti da essere diventate un cliché conosciuto da tutti, anche da chi non abbia mai sperimentato la vita in appartamento.
Trascinato o netto che sia, il rumore dei passi avvertiti attraverso il soffitto della propria abitazione ha un preciso effetto sul nostro cervello, se ripetuto di giorno in giorno, e cioè quello di mettere in circolo cortisolo, l’ormone dello stress, nel nostro organismo. Esiste una via d’uscita a questo problema che non sia il continuo litigio con i propri vicini?
Per attenuare al massimo il suono del calpestio è necessario rendere indipendenti sotto il profilo costruttivo elementi come muri interni e pavimenti, operazione che richiede progettazione e attuazione di un isolamento ragionato di alcuni elementi specifici costitutivi dell’edificio.
Per quanto riguarda i muri interni, a esempio, essi hanno la responsabilità di propagare e amplificare gli spiacevoli rumori di un soggetto che cammina: è buona norma interporre un materiale fonoassorbente al piede delle murature, sia quelle divisorie delle varie unità abitative che quelle delineanti i locali della medesima unità.
Ideale sarà l’impiego di una membrana ecocompatibile, fonoisolante e antivibrante per pareti e pavimenti.
Nel caso dei pavimenti, invece, va prima di tutto considerata la loro complessa costituzione, suddivisa com’è in solaio strutturale, un sottofondo dove si diramano le tubazioni degli impianti idraulici ed elettrici, il pannello radiante, il massetto di finitura e le piastrelle di finitura nel materiale prescelto. Al fine di risolvere il problema in analisi bisogna inserire tra il sottofondo e il pannello radiante uno speciale materassino fonoassorbente, in modo che la pavimentazione “galleggi” su un materiale che funge da ammortizzatore.
Ogni ambiente così trattato si fregerà non solo del materassino isolante ma anche di una “bandella” perimetrale che risalirà omogeneamente fino alla quota del pavimento finito, soluzione prevista per conferire continuità anche in verticale al materassino.